“Per molte cose ha più talento di me”, Sven Nys incorona suo figlio Thibau che sogna Mondiali e Roubaix

In casa Nys il ciclismo scorre nelle vene. Dopo le prodezze di papà Sven, tra i crossisti più forti di sempre, tocca ora a Thibau tenere alto il nome della famiglia. Una ardua impresa visti i grandissimi risultati ottenuti dall’ora 47enne manager della Baloise Trek Lions, ma che il giovane classe 2002 appare ben partito per affrontare. Capace di conquistare due titoli iridati nelle categorie giovanili, il 21enne belga ha anche già esordito fra i professionisti su strada e si è preso subito due successi, conditi da alcuni risultati di prestigio. E anche nella sua prima stagione da professionista sulle ruote grasse si è fatto notare, in particolare con il successo nel Koppenbergcross che ha avuto un valore speciale visti i nove trionfi del padre su quel tracciato.

Per molte cose ha più talento di me – commenta entusiasta papà Sven in una intervista incrociata a RTBF – È più esplosivo ed è anche più forte di me su strada. Ha veramente tutto quello che serve per costruirsi una gran bella carriera“. Attualmente, i due sono anche legati dal contratto professionistico con la formazione crossistica, anche se non di rado arriva qualche frizione e, come sempre, il conflitto generazionale emerge inevitabile, ma fa parte del gioco: “Non mi ascolta sempre, ma è normale – ammette Sven – A volte dice ‘no, no, no, lo voglio fare a modo mio’. Penso che sia un bene, ha il suo carattere, la sua filosofia e se ha delle domande, sa che può sempre venire da me”.

Intanto il figlio sogna giustamente in grande visto che è uno dei prospetti più interessanti del panorama mondiale in entrambe le discipline, sulle orme di Wout Van Aert e Mathieu Van Der Poel. Cona una predilezione per il secondo: “È fuori categoria, ha un talento eccezionale. Sono ovviamente a un livello inferiore, ma evidentemente è una figura di esempio”. Anche pensando al doppio titolo iridato, che ovviamente è qualcosa che sogna anche il piccolo Nys: “Penso che in entrambe le discipline sarà molto difficile perché il livello è incredibilmente alto. Ma forse un giorno potrei riuscire a realizzare questo sogno“.

Per il momento comunque il primo step è “diventare più regolare” mostrando la propria evoluzione “vincendo più corse”, anche se attualmente la sua stagione invernale sta vivendo un momento difficile dopo un inizio col botto. Su strada invece c’è un altro sogno chiamato Parigi – Roubaix: “È la corsa più bella. Anche il Giro delle Fiandre è straordinario, ma non quanto la Roubaix. Penso che la Roubaix sia ancora più prestigiosa”.

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